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Malattie genetiche, chi e come le trasmette?

In tutte le selezioni, anche quella del Pitbull quindi, è importante che gli allevatori capiscano bene il meccanismo mediante il quale si trasmettono le caratteristiche genetiche, positive ma soprattutto negative, come le malattie.
Spesso i termini scientifici relativi alla genetica sono complicati al punto da rendere difficile le interpretazioni, in questo articolo vorrei provare a rendere quanto più semplice è possibile il concetto di trasmissione delle malattie genetiche nell'accoppiamento.

Premesso che le malattie genetiche sono relazionate a mutazioni dei GENI e che i GENI a loro volta si esprimono sotto forma di coppie di ALLELI (contenuti nei cromosomi che sono catene di DNA),  se un cane possiede nel DNA una mutazione di un gene questo sarà manifestato con una malattia visibile, che soprattutto in cani da lavoro può limitare seriamente la funzionalità, come nel caso della displasia dell'anca.

I cani posseggono 78 cromosomi uguali, tranne per quelli che determinano il sesso. La malattie genetiche possono essere trasmesse da accoppiamenti con cani che hanno manifestato fisicamente la malattia, ma possono essere anche trasmesse da cani che non manifestano visivamente la malattia (portatori sani) e molto raramente possono svilupparsi secondo la scienza per situazioni esterne, come radiazioni, assorbimento anomalo di alte dosi di farmaci, ecc.

Come ho accennato, i cromosomi si presentano in coppia e hanno una catena di informazioni che si rappresentano attraverso una combinazione di Alleli, per fare un esempio grossolano nel cromosoma che si trova nell'"edificio" 9, alla "stanza" 12, troveremo due alleli che decidono il colore degli occhi del cane che abbiamo e nella stessa "stanza" si troverà la stessa coppia di alleli (per tipo) nel cane che decidiamo di accoppiare con il nostro.

Per capire la funzione degli alleli dobbiamo precisare che essi sono deputati a decidere quali caratteristiche trasmettere e quali no, in base a degli "accordi" su regole imposte dalla natura e studiate da Mendel. Immaginiamo di accoppiare PIPPO con occhi marroni con MINNIE che ha occhi grigi, il corredo genetico di entrambi si fonderà al 50%, quindi le due "stanze" 12 (che contengono ognuna due coppie di alleli deputati a decidere il colore degli occhi), dell'"edificio" 9 (cromosoma), decideranno quale sarà il colore espresso dal cucciolo.

A decidere chi di questi alleli darà il colore degli occhi al cucciolo che nascerà ci pensa la natura attraverso una sorta di importanza per ogni allele. Ci sono infatti degli alleli dominanti, che determinano le caratteristiche a prescindere da quello che succede sull'altro cromosoma e degli alleli recessivi, che non si traducono nella trasmissione della caratteristica a meno che nell'altra "stanza" non trovino un'altro allele recessivo. Diremo quindi che gli alleli determinano il genotipo (le informazioni contenute nel DNA) e il genotipo determina a sua volta il fenotipo (quello che vediamo all'esterno). Adesso abbiamo chiarito che se volessimo un cane con occhi grigi, ma l'allele di MINNIE non è dominante non otterremo la caratteristica desiderata. Ma il colore degli occhi non avrebbe comunque nessuna ripercussione sulla vita del cane, mentre una malattia si, per cui in relazione alle malattie dobbiamo fare delle precisazioni per chiarire il significato di soggetto sano, portatore sano e malato.

Se le informazioni contenute nei geni ed espresse dagli alleli vengono modificate si ha una mutazione del gene, fatto che molto spesso ha delle ripercussioni sulla salute e quindi sulla vita dell'essere vivente. Il soggetto sano è colui che non ha geni mutati per una specifica caratteristica e che quindi non è affetto da alcuna mutazione del gene. Un soggetto che è portatore sano di una malattia invece è colui che non manifesta visivamente la caratteristica ma conserva un gene mutato recessivo, che se accoppiato con un altro cane portatore sano o malato genererà un cane malato. Se nessuno dei genitori ha un allele mutato, non c’è ovviamente alcuna trasmissione della malattia ed i figli saranno tutti sani e NON portatori dell’allele mutato. Esiste una formula ideata da Mendel, attraverso la quale è più facile capire in che modo si trasmettono le caratteristiche genetiche e quindi la probabilità con la quale si trasferiscono le malattie ai figli (tabella allegata).

Ma chi trasmette più caratteristiche la madre o il padre? 

 I cromosomi viaggiano in coppia e sono forniti al figlio in eguale misura, uno dal padre e uno dalla madre, quindi non esiste una regola generale per chi trasmetta più caratteristiche, tutto dipende dalla tipologia degli alleli e quindi dalla loro combinazione. Concluderei facendo una riflessione che faccio spesso, un allevatore che accoppia solo su pedigree, senza conoscere pregi e difetti e malattie dei singoli soggetti presenti nei pedigree, può definirsi un allevatore amatoriale e non un vero selezionatore. 


Per conoscere le malattie dei soggetti presenti nel nostro pedigree dobbiamo conoscere i cani ed averli vissuti nello sport, nelle attività e studiare la qualità della loro vita, in questo modo possiamo fare realmente un'analisi sulla predisposizione genetica a trasmettere alcune caratteristiche e quindi evitare di sviluppare una determinata patologia durante il corso della vita. Per i cani da lavoro come il Pitbull è indispensabile che i soggetti scelti per la selezione, in più generazioni, di non essere affetti da malattie cardiache, oculari, articolari, dermatologiche, caratteriali, ecc. Questo possiamo osservarlo registrando gli eventi che accompagnano la vita del nostro cane, ma per affermare anche la sua attitudine al lavoro dovremmo appurare la sua propensione allo sport e alle attività agonistiche. Nel Pitbull caratteristiche come lo scoppio, la potenza e la resistenza nel tempo possono offrire un buon riferimento sullo stato di salute del nostro cane. 

Senza poter dimostrare la funzionalità del nostro Pitbull vengono meno buona parte delle caratteristiche tipiche di razza e quindi di conseguenza vengono meno anche l'espressione delle caratteristiche genetiche tipiche.

 I vecchi allevatori, che basavano la selezione quasi esclusivamente sulla sopravvivenza del soggetto in combattimento e sulla sua predisposizione al combattimento nelle varie fasi della sua vita, facevano automaticamente una selezione (diciamo naturale ma di fatto non naturale e assolutamente illegale). Adesso tocca a noi proteggere il Pitbull, mantenere la razza in salute, selezionarla secondo coscienza e competenza e portarla ai massimi livelli.