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5 notizie false sulla vendita di meticci e di Pitbull senza pedigree. (2 minuti di lettura)

In questa guida vorremo fornire delle informazioni utili a sfatare delle false convinzioni che da anni girano su internet, con specifico riferimento al Pitbull e a quello che dice la legge sulla vendita di cani più in generale.

1) È illegale vendere meticci?

FALSO: Un meticcio o un cane senza pedigree, venduto chiaramente per meticcio (perché non c'è la possibilità di dimostrare il contrario attraverso un pedigree), può essere venduto liberamente. Assolutamente vietata e perseguibile giuridicamente è la vendita di cani di razza, come il Pitbull, sprovvisti di pedigree o comunque senza rilascio dello stesso. L'art. 5 della legge del 91/92 sulla compravendita e sulla riproduzione più in generale di animali cita al punto uno dell'art. 5 il seguente testo: E' consentita la commercializzazione di animali di razza di origine nazionale e comunitaria, nonche' dello sperma, degli ovuli e degli embrioni dei medesimi, esclusivamente con riferimento a soggetti iscritti ai libri genealogici o registri anagrafici, di cui al precedente art. 1, comma 1, lettere a) e b), e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica, rilasciata dall'associazione degli allevatori che detiene il relativo libro genealogico o il registro anagrafico. Ne consegue che non vi è divieto di vendita di animali che non siano iscritti ad alcun albero genealogico, l'importante è che sia dichiarata come condizione nella vendita. Alleghiamo documento del Ministero della Salute, nel quale si rispondeva ad un quesito posto dal Servizio Veterinario di Rovigo, nel quale si precisa che: "La vendita di meticci non è vietata... È fondamentale invece che siano venduti chiaramente ed espressamente per meticci o simil..".

2) Un cane meticcio o un cane senza pedigree deve essere venduto solo per il recupero delle spese (300/400 euro).

FALSO: Troviamo spesso persone che riportano sotto ad alcuni post o commenti questa informazione che purtroppo o per fortuna è priva di fondamento. Il riferimento alle spese (soprattutto quando è specificata la cifra) è errato, perché evidentemente le spese sono mutevoli e quindi potrebbero arrivare anche a cifre stratosferiche. Questa vendita rientra nei liberi contratti tra privati e non ha un limite di prezzo, il mercato viene impostato sulla domanda e l'offerta o la proposta (nel caso di cani ceduti per il recupero delle spese di gestione e crescita). È chiaro che su un guadagno di una certa cifra (es. 2000 euro), segue anche un rilievo fiscale e quindi colui che vende potrebbe essere soggetto al pagamento di oneri fiscali di vario tipo. Sarebbe eticamente e moralmente opportuno invece, documentare e certificare tutte le eventuali spese necessarie alla cura e alla gestione dei cuccioli e della madre per una corretta crescita.

3) Il Pitbull non è riconosciuto dall'Enci e dalla FCI quindi è sempre un meticcio e non può avere pedigree.

FALSO: Nella legge citata al punto 1 di questo articolo, potrete leggere di "associazioni che rilasciano pedigree", ne consegue che vi sono organizzazioni alternative (soprattutto per cani non riconosciuti dalla cinofilia ufficiale), che assumono la responsabilità di rilasciare dei pedigree e di custodire e gestire dei libri genealogici, anche per animali non riconosciuti "ufficialmente". È chiaro che conviene affidarsi ad associazioni o federazioni che godono di onorabilità e competenza. A tal fine Fipken offre servizio gratuito di BANCA DATI ON LINE pubblica, in cui inserisce tutti i pedigree, registrati e non nella propria organizzazione.

4) Un Pitbull venduto senza pedigree è un meticcio a prescindere.

FALSO (alcune volte): Alcuni cialtroni vendono Pitbull senza pedigree, frutto di accoppiamenti tra Pitbull "selezionati", per svariati motivi che possono andare dall'incapacità di compilare una denuncia di cucciolata al voler risparmiare i soldi del pedigree, fino all'impossibilità di fare pedigree per truffe perpetrate ai danni delle associazioni cinofile. Quei cuccioli sono Pitbull a tutti gli effetti (talvolta anche di un certo livello), ma resteranno privi di importanti informazioni sulla genealogia del cane, sulla sua selezione, i suoi difetti o malattie e sulla serietà dell'allevatore. Resta inteso che è assolutamente obbligatorio vendere cani di razza con pedigree, come è ovviamente ragionevole che chi acquista chieda denuncia di cucciolata o pedigree.

5) Vendere un Pitbull senza pedigree non è vietato dalla legge

FALSO: L'obbligo di rilasciare pedigree per chi vende un Pitbull vale come per le altre razze. Vendere un cane di razza senza pedigree, quindi riguarda anche il Pitbull, configura una truffa e una dichiarazione mendace, infatti l'iscrizione presso il libro genealogico della propria associazione assolve l'obbligo di certificare che vi sia un appartenenza ad una razza e che quel cane sia effettivamente figlio dei genitori dichiarati e riportati nel documento.