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Assistenza al parto e manovre di emergenza

ASSISTENZA AL PARTO


Inizieremo chiarendo una delle domande più formulate dagli allevatori di razze alla fine della gravidanza, e cioè: Stanno bene i cuccioli ancora nel grembo della madre?

Per  conoscere lo stato di salute dei cuccioli o meglio il loro stato di eventuale sofferenza, verso la fine della gravidanza, il metodo più affidabile è sicuramente il rilievo della frequenza cardiaca fetale mediante ecografia addominale della madre.


Una frequenza cardiaca normale deve essere superiore ai 200 bpm (battiti per minuto), una frequenza inferiore ai 200 indica già sofferenza fetale e in particolare una frequenza tra i 180-200 può essere compatibile con un parto che avviene nelle 12 ore successive ma una frequenza cardiaca fetale sotto i 180 bpm prevede un cesareo senza attendere ulteriore tempo.


Una frequenza cardiaca fetale sotto i 160 bpm non lascia molte speranze per la sopravvivenza dei cuccioli anche con un cesareo eseguito nell’ immediato.


Vediamo ora quali possono essere le condizioni per cui dovere aiutare la cagna durante il parto, la difficoltà nell’espulsione dei cuccioli o nel mancato inizio del parto sono definite come “distocie” (Parto difficile che richiede l’intervento ostetrico, manuale o strumentale con pericolo per la vita della madre o del feto) e le cause possono essere sia materne che fetali o di entrambi.


Nel caso in cui la distocia sia per causa materna le possibilità sono:
•    Inerzia uterina primaria
•    Inerzia uterina secondaria
•    Distocia per ostruzione


Inerzia uterina primaria è caratterizzata dalla incapacità di espellere feti attraverso il canale del parto che non presenta anomalie se non per una incompleta dilatazione della cervice. La causa esatta di ciò non è del tutto chiara e sembra possano influire diversi fattori quali: cause di tipo meccanico, ormonale, anatomico e genetico. Si parla di inerzia uterina primaria completa se non sono presenti segni del secondo stadio del parto, ovvero lo stadio espulsivo, possono essere presenti perdite vaginali da lochiazioni (verdastre) in assenza di contrazioni uterine espulsive.
Le contrazioni sono deboli, infrequenti ed improduttive. L’ atonia può presentarsi dopo l’ espulsione di alcuni di essi. Si verifica con maggior frequenza in cagne obese e/o anziane così pure l’ eccessiva distensione dell’ utero per un numero elevato di feti o un unico feto macrosomico (di notevoli dimensioni) possono esserne la causa.
Vi sono anche patologie o condizioni sistemiche che possono giustificare un parto con inerzia uterina primaria come ad esempio l’ ipocalcemia, obesità, infezione uterina, setticemia, una inadeguata nutrizione, la torsione dell’ utero o un trauma. Il calcio sierico dovrebbe essere sempre valutato nelle cagne interessate da inerzia uterina. IN QUESTO CASO: si dovrà procedere con taglio cesareo o provare meccanicamente ad aiutare la cagna al parto (solo per esperti)


Inerzia uterina secondaria è dovuta ad ostruzione, di origine fetale o materna, che porta alla perdita di contrattilità della muscolatura dell’ utero. Nel caso di ostruzione per cause materne si prende in considerazione:
Torsione dell’ utero: evenienza per cui un feto o tutti i feti non possono essere espulsi (a seconda della sede della torsione), è una condizione rara.
Ernia inguinale o perineale: cedimento dei muscoli inguinali o del perineo per cui l’ utero gravido, o una porzione di esso, può erniare al di fuori della cavità pelvica con impossibilità all’ espulsione dei feti stessi.
Rottura dell’ utero: la rottura della parete dell’ utero con conseguente passaggio di un feto, o più di uno, in cavità addominale rende impossibile l’ espulsione e si associa come complicanza la peritonite. Anche questa è una condizione rara e più frequente in soggetti anziani e con una contrattilità uterina protratta senza la possibilità di espellere i feti per svariati motivi.

IN QUESTO CASO COME PER IL PRIMO: si dovrà procedere con taglio cesareo o provare meccanicamente ad aiutare la cagna al parto (solo per esperti)


Anomalie di conformazione: come causa materna di distocia è stata descritta un’ anomalia dell’ utero in cui il corpo o i primi tratti di entrambe le corna formano un sottile tubo fibroso di circa 1 cm di diametro.



Distocia per ostruzione Più frequenti invece, ma pur sempre rare, sono le anomalie a carico della vagina o della vulva come setti fibrosi che bipartiscono il canale del parto o la presenza di bande di tessuto fibroso che costituiscono un impedimento alla progressione del feto. (Vedi foto) Molto spesso queste condizioni sono diagnosticate al momento dell’ accoppiamento in quanto a seconda della localizzazione possono essere di ostacolo anche alla monta naturale. Le cagne che vengono sottoposte ad inseminazione artificiale andrebbero, per questo motivo, sempre sottoposte a visita endoscopica per verificare che l’ intero tratto vaginale abbia una conformazione normale.

IN QUESTO CASO: Sarà necessario con buona probabilità una manovra meccanica specifica o un intervento di estrazione. (solo per esperti)


Distocia per cause fetali
La presentazione , la posizione, e-o la postura dei cuccioli durante il parto possono predisporre alla distocia. Il 60% dei cuccioli vengono partoriti in posizione craniale longitudinale e il restante 40% in posizione podalica caudale longitudinale, comunque la posizione podalica caudale è considerata “normale” nell’ espletamento del parto nella cagna anche se obiettivamente accompagnata da una maggior incidenza di difficoltà nell’ espulsione. Probabilmente la maggior durata di tempo con cui  arriva alla fase espulsiva il cucciolo podalico è dovuta alla mancata stimolazione  da parte della testa del cucciolo sulla pelvi della madre nello stimolare le contrazioni uterine e addominali.
La presentazione trasversa è piuttosto rara, e di solito associata a una presentazione bicorne di un singolo feto, ovvero un posizionamento a livello della biforcazione dell’ utero con la testa e le zampe anteriori che si accrescono in un corno uterino e le zampe posteriori e coda nell’ altro corno uterino. La posizione trasversa spesso si traduce in una ostruzione nel canale pelvico.


Il feto gioca sicuramente un ruolo importante nel posizionarsi in maniera corretta con la testa e con le zampe anteriori estese, ciascuna a lato della testa: la morte fetale, prima dell’ aver impegnato il canale del parto, predispone alla distocia di tipo ostruttivo.
Le varie posizioni fetali che spesso sono associate a distocie e quindi a difficoltà di espulsione sono le zampe anteriori flesse sotto il torace in posizione craniale, le zampe posteruiori flesse sotto l’ addome in posizione  caudale, testa ruotata all’ indietro, testa flessa ventralmente sotto il torace

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Sviluppo  fetale anormale spesso si associa a difficoltà di espulsione. Le anormalità di sviluppo fetale possono essere l’ idrocefalo, il cucciolo edematoso o “anasarca”, più frequente in alcune razze dovuto ad una predisposizione di tipo genetico come nel Bulldog Inglese. Altri difetti di sviluppo, spesso associati a distocia nel cane, sono zampe supplementari o ernia addominale, dovuta alla mancata fusione della linea alba o ernia toracica per mancata fusione embrionale dei due emi-toraci.


GRAVIDANZA PROLUNGATA OLTRE IL TERMINE
La durata della gravidanza nella cagna è di 63 giorni dal giorno dell’ ovulazione (giorno in cui il progesterone è compreso tra 5 e 8 ng/ml), un mancato parto oltre i 65 giorni dal giorno dell’ ovulazione deve destare preoccupazione e sarà quindi appropriato effettuare un controllo della fattrice onde valutare le cause di tale ritardo e lo stato di salute dei nascituri. La caduta della temperatura rettale della cagna sotto i 37,5 °C indica l’ avvenuta luteolisi (termine gravidanza) e la repentina caduta del tasso ematico del progesterone, da lì a 24 ore la cagna dovrebbe iniziare a partorire. E’ stata investigata l’ utilità del monitoraggio della caduta del progesterone come indicatore del termine gravidanza e soprattutto come indicatore per procedere con eventuale cesareo ma purtroppo la caduta del tasso ormonale può essere estremamente rapida anche nell’ ambito di sole 24 ore.
In due studi diversi rispettivamente il 59% e il 48% delle cagne con distocia e/o gravidanza prolungata avevano gestazioni con un singolo feto, sembra che la presenza di un singolo feto non sia sufficiente nello stimolare adeguatamente, dal punto di vista ormonale, le contrazioni uterine necessarie per l’ espletamento di un parto “normale” in tempi “normali”.
Il trattamento per una gravidanza prolungata oltre il termine, calcolato dal giorno dell’ ovulazione, se dal punto di vista ecografico i battiti fetali sono al di sotto dei 180 bpm/m’ e con scarsità di liquido amniotico è il parto cesareo.

Dott. Giovanni Majolino
Medico Veterinario
Specialista in Malattie dei Piccoli Animali
Presidente SIRVAC (Società Italiana di Riproduzione Veterinari Animali da Compagnia)
Allevatore di Labrador con affisso “della Lontra”