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FIPKEN: A che età iniziare gli allenamenti e quali benefici otterremo

Chi possiede un Pitbull/Amstaff sa bene che le capacità atletiche di questa razza sono assolutamente innate, quasi infinite.
Tali razze sono automaticamente portate per ogni attività sportiva e atletica, ma la preparazione è fondamentale per sostenere lavori particolari.
Una buona preparazione altetica, attuata con gioco fin da cuccioli, è la conseguenza di un lavoro progressivo costante nel tempo e porta enormi benefici, quali:
Miglioramento della postura, ottimizzazione della mobilità articolare, tonicità delle masse muscolari, aumento della massa magra attiva e riduzione della massa grassa, corretta regolazione del controllo diencefalico dell'appetito, miglioramento della irrorazione periferica (capillarizzazione), facilitato ritorno venoso, miglioramento della pressione arteriosa favorevole, incremento dei volumi polmonari, rapida riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria dopo sforzo, incremento della potenza aerobica, comportamento e personalità equilibrati, buon controllo emotivo, buona adattabilità, valida autostima, buona capacità di socializzazione.

NOTA: Fipken è al lavoro costante per l'approfondimento tecnico di allenamenti specifici, è gradita la partecipazione con l'aggiunta della pagina Facebook e la partecipazione alla passione pulita.

QUANDO E COME INIZIARE GLI ALLENAMENTI/GIOCO

Dai 3 mesi ai 6 mesi
Forza, equilibrio ed elasticità andranno stimolate sotto forma di gioco e senza specializzazioni distrettuali particolari.

Gioco con la palla libera (lancio)
Gioco con palla attaccata ad una molla (movimento rotatorio e trascinamento)
Gioco con straccio di Jeans su corda rigida (trascinamento e gioco)
Gioco con altri cani (socializzazione e conoscenza del proprio corpo e delle tecniche di movimento)
Gioco con Peluches

Dai 6 mesi ai 9 mesi
Si inizia a lavorare in modo più specifico e distrettuale, utilizzando in maniera cauta esercizi dedicati per il potenziamento graduale dell'apparato muscoloscheletrico.

Gioco con palla da tennis a rimbalzo (contro il muro o libero)
Gioco al rincorrere un filo con attaccato una palla all'estremità
Gioco con corda doppia (in maniera cauta si insegna al cucciolone ad avere consapevolezza della propria presa mandibolare)
Gioco/allenamento con osso di prosciutto
Gioco al tiro del peso: Attaccare un filo a molla con all'estremità un Jeans o una pelle ad un punto situato a 50/80 cm di altezza, e spronare in maniera leggera al tiro e alla trazione con il collo. 
Socializzazione con l'acqua (mare o piscina)

Dai 9 mesi in poi (PREFERIBILE SEGUIRE ALLENAMENTI SPECIFICI)
Dai 9 mesi in poi, in maniera progressiva, si procederà con gli allenamenti del terzo periodo sempre più specifici, fino ad arrivare ai 16 mesi (nei quali gli allenamenti saranno specifici e dedicati).

Spring Pole
Scatti su terreno o sabbia al lancio della palla
Tiro del peso per presa mandibolare (attaccare una corda e ad una delle estremità uno straccio di Jeans e all'altra un copertone o più copertoni)
Gioco al salto in alto per il raggiungimento del bersaglio preferito
Gioco/allenamento con osso di prosciutto
Nuoto alla ricerca del bersaglio (palla di tennis o altro)
Scatti a destra e sinistra su sabbia
Allenamento su scale alla ricerca del bersaglio (sia in salita che in discesa)
Allenamento in discesa ripida con peso obbligato (collare/pettorina con pesi)
Allenamento su grade alte in salto (sempre più alte fino a 2 metri a salita completa)
Pedana (Tapisroulant)
Allenamento in salto in lungo con salto dell'ostacolo



Tutti i miglioramenti dipendono dalla costanza e dalla concentrazione degli stimoli.
UNA BUONA ALIMENTAZIONE E UN BUON ALLENAMENTO BASTANO AD AVERE OTTIMI RISULTATI
Nel cane sportivo o che svolge un’intensa attività fisica per particolari performance sarà interessante l'utilizzo di condroprotettori o intergrare l’alimentazione con preparati a base di creatina, carnitina e aminoacidi ramificati. Tuttavia Fipken consiglia di non farsi abbindolare da ciarlatani che pubblicizzano prodotti "UNICI PER CANI" a prezzi alti, che in realtà non hanno nessuna caratteristica "SPECIALE".

La conoscenza delle caratteristiche dello stimolo che provoca il processo di miglioramento della prestazione è uno dei punti fondamentali delle scienze sportive.
L'allenamento e il gioco non devono essere generici  né  indifferenziati, bensì specifici, poiché deve mirare al riconoscimento degli effetti provocati e dall’adattamento che ne consegue in ogni singolo soggetto.
La reazione dipende dalle caratteristiche degli organi coinvolti, dalle qualità psicologiche del soggetto, dall’età, dal livello di preparazione, oltre che dalle condizioni ambientali. Conoscere la specificità dello stimolo permette di costruire un programma di preparazione.

Una volta individuato lo stimolo specifico, occorre determinare  l’intensità, ovvero l’impegno richiesto al soggetto. Il livello d’intensità è determinante, poichè è necessaria l’individuazione della soglia necessaria a provocare l’adattamento.
Il livello di soglia è individuale.
Lo stimolo dovrà altresì avere una certa e determinata durata: lo sforzo che l’organismo produce nell’eseguire un esercizio dipende dalla qualità e dall’intensità, ma è molto importante per quanto tempo esso si svolge.

Ad esempio uno sprint massimale si esaurisce in un periodo pari ai 15/20 secondi e sarebbe impossibile mantenere la stessa prestazione per un periodo superiore; a parità d’intensità la durata diventa molto discriminante.
Si può affermare dunque che per definire le caratteristiche essenziali di uno stimolo è indispensabile stabilire la specificità, l’intensità e anche la durata.

Un’altra variabile di fondamentale importanza nella costruzione di un programma di allenamento e la  densità dello stimolo, che rappresenta il rapporto fra il tempo di lavoro e il tempo di recupero nell’ambito dell’unità o del ciclo di allenamento.
L’insieme degli  stimoli di allenamento, forma il  carico fisico che provoca la risposta adattativa dell’organismo.

Il successo dell’allenamento dipende in gran misura dal giusto dosaggio della densità del carico, giostrando saggiamente il carico con il recupero e il  volume con l’intensità.