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Pit Bull Merle, a cosa si va in contro   a cura di Giovanni Mazzone

Quando parliamo di razze canine parliamo anche di storia, di sacrifici, di scelte e rinunce, tali da rappresentare nell'insieme una filosofia di percorso e mai solo una moda.
È ormai risaputo però che, nella nostra società, tutto quello che è funzionale e ragionevole sta lasciando spazio a quello che è nuovo e alla moda, di questo ne sono vittime anche gli ideali di selezione delle razze canine. Andrebbe osservato che nel principio etico della selezione vi sarebbero, storicamente, una serie di "necessità funzionali", che rendono la ricerca di alcune caratteristiche sempre legate a un progetto e non ad una moda. Provate a immaginare un Cowboy del vecchio West che alleva cavalli a pois per farsi un selfie e postarlo sulla sua storia di Instagram, ecco oggi questo è realtà.
Per questi selfie alla moda sono stati creati cani "usa e getta", con aspettative di vita molto basse, pieni di malattie e difetti che a volte ne impediscono la normale sopravvivenza. L'A.P.B.T. è un cane sano, senza particolari e frequenti malattie tipiche di razza, forse uno dei maggiori rappresentanti al mondo di uno schema selettivo funzionale, votato interamente ad ottenere un atleta, con un motore instancabile e potente, un software robotico che lo rende determinato e perseverante, dolcissimo e disponibile con l'umano ma combattivo oltre ogni ragione e dal coraggio impenetrabile.


Le diverse tipologie hanno già cambiato alcune peculiarità selettive, rendendolo più gestibile e più malleabile anche per i meno esperti, ma sostanzialmente non si sono perse le importanti "etichette" di razza (tranne che per qualche singola selezione). È vero, molti di voi diranno che queste caratteristiche fanno parte di un cane da combattimento che non serve più a nessuno, un cane che è stato selezionato per la lotta, oggi vietatissima e contrastata in ogni modo possibile, questo cane si deve "ristrutturare", dovrà per forza conformarsi alle mode, dopotutto il merle è solo un colore dicono. Ho parlato di caratteristiche funzionali per distinguere il Pitbull da altri cani, quindi potreste pensare che il colore merle non vada ad inficiare in alcun modo il percorso selettivo e la storia di questo cane, tuttavia prima di entrare nel merito della particolare caratteristica genetica, vorrei precisare che la selezione è una materia molto seria e complessa, nella quale spesso per ottenere una singola caratteristica ricercata, senza danneggiare le altre qualità già affermate nella razza, molti uomini hanno aspettato anche anni, decenni, nei quali hanno speso tutto il loro tempo e i loro soldi. Hanno perseverato nella ricerca di quei cani che possedevano certe caratteristiche, provando e riprovando con accoppiamenti e studi sulla compatibilità, prima di arrivare a fissare quelle caratteristiche che amiamo in questa razza, a questo percorso dobbiamo rispetto. Ne consegue che, così come è stato difficile giungere ad alcune peculiarità caratteriali e morfotipiche di questa razza, al contrario, inserendo altre razze per ottenere caratteristiche alla "moda", come il colore merle, è molto facile che si perdano quelle caratteristiche che lo rendono unico. Non funziona come una semplice addizione, nella selezione non si fa 1 più 2 per ottenere 3, l'idea è parecchio diversa, potremo dire che mentre facciamo 1 più 3, il numero 1 porta con sé altre 500 operazioni e lo stesso avviene per il numero 2. Il numero delle operazioni nella selezione si moltiplica in maniera esponenziale, ecco perché mentre otteniamo una caratteristica, con buona probabilità, ne perdiamo altre dieci, e tra quelle potrebbero esserci alcune peculiarità per le quali uomini sognatori hanno speso ogni fatica. Non entrerò nel discorso dei divieti di allevamento e commercializzazione di cani esotici (infatti potremmo parlare di cani esotici se parlassimo di Pitbull Merle), perché la questione merita una specifica interpretazione giuridica, ma vorrei soffermarmi sul gene che provoca la mutazione del colore in merle è il gene M, questa mutazione la possiamo vedere per effetto del gene nel FENOTIPO (rappresentazione visibile degli effetti della mutazione) e lo stesso è rappresentato anche nel GENOTIPO (patrimonio genetico scritto nel DNA). Il Merle è un gene che non determina solo il colore, ma è questo quello che vediamo, quindi tutti siamo concentrati su questa caratteristica. Il Merle ci offre un tipico manto a base rossa/marrone/nera/blue o anche bianca, con una combinazione di due di questi colori a macchie e striature, irregolari per tutto il corpo. In alcuni Pit Bull Merle i colori possono anche trovarsi sotto forma di striature, o "tigrature", come qualcuno ha iniziato ad apostrofare la cosa. Il cambio di colore interessa anche gli occhi, il tartufo, le mucose e le zampe. Nel Pitbull questa caratteristica, fino a qualche anno fa, era assolutamente sconosciuta, fino a che qualche allevatore americano non ha iniziato a inserire questa peculiarità, ovviamente per moda (e soldi). Sappiamo che una caratteristica genetica si ottiene, in una razza che non la possiede, attraverso l'inserimento di soggetti che hanno nel patrimonio genetico quella caratteristica "nuova", ne consegue che, con buona probabilità (quasi certezza), per ottenerla hanno inserito delle nuove razze e quindi "insanguato", portando tutto quello che la razza "nuova" aveva dietro al suo patrimonio. Tralasciando tutto il prezioso lavoro effettuato sul carattere dell'American Pitbull Terrier, sulla sua affermazione nel tempo di una struttura forte e potente, sulla sua salute, sull'agilità e sulla resistenza, sull'amicizia con l'umano e sulla sua indomabile resilienza, inserire nuove mode, come il colore Merle, può determinare delle malattie che certamente non farebbero bene alla razza. I problemi di salute che potrebbe portare questa nuova moda sono diversi, il Merle genera molto spesso malformazioni all'appartamento muscoloscheletrico, problemi seri all'udito (che si manifestano con sordità neonatale o sopravvenuta in crescita), problemi alla vista con microftalmia che può portare anche alla cecità e non di rado problemi neurologici.

Per tali motivazioni, alcuni standard di razza come quello Ukc, considerano il colore Merle come una caratteristica da squalifica, tanto grave da essere segnalata come un difetto che pregiudica anche la selezione di quel soggetto o linea. Ho già espresso il mio disappunto qualche anno fa, intervenendo in gruppi specialistici internazionali, la risposta fu praticamente incentrata sulla necessità di fare moda e sul fatto che basti evitare che si accoppiano due cani affetti da questa mutazione, visto che solo la coppia MM trasmette i problemi e non la coppia Mm. Allora alcune domande vengono fuori quasi in automatico:"Ma siamo sicuri che i nuovi selezionatori sappiano lavorare su coppie di geni?" Siamo sicuri che tutti gli allevatori facciano dei test genetici sui propri cani? Sappiamo bene che il Pitbull non è un cane allevato per moda (al massimo adottato per mettersi in mostra), dietro alla sua nascita e sopravvivenza si afferma un cane pieno di risorse per la sopravvivenza, ricco di pregi per la convivenza e la collaborazione con l'umano, quindi perché non concentrarsi sul mantenimento di queste caratteristiche, che si stanno anche perdendo con il tempo, invece di inserirne altre che potrebbero generare problemi irrisolvibili? Non vi sono già delle razze in via di sperimentazione, nelle quali alcuni colori potrebbero essere inseriti, forse facendo meno danni di quelli che si potrebbero fare con razze già affermate per altri scopi, come quelle dell'American Pitbull Terrier? Certi cambiamenti resteranno un sacrilegio da combattere fino alla fine per provare a preservare quelle caratteristiche che fanno del Pitbull il cane che amiamo. Fipken cerca e cercherà di sviluppare e alimentare quei valori ideali che hanno offerto a questa razza dei primati assoluti, attraverso la formazione e le iniziative proveremo a dare ancora uno posto d'onore alla razza che tanto amiamo, nel possibile rispetto della sua estrazione e idealizzazione.