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Collari a scorrimento, divieti senza senno (3 minuti di lettura)

di Giovanni Mazzone

Ho appreso da poco che è tornata di moda la guerra al collare a scorrimento, quindi senza dilungarmi (perché avrei troppo da scrivere) vorrei lasciare il mio punto di osservazione mettendoci la faccia come sono abituato a fare. Inizierei col precisare che gli estremisti sono sempre tossici, soprattutto se non conoscono la materia per la quale si battono. Facendo un salto nei principi dell'educazione più in generale, inizierei col dire che gli amanti dell'addestramento col biscottino, vivono il buonismo a tutti i costi come una moda su cui fondare il nuovo estremismo, senza nessun riferimento a ciò che ragionevolmente avviene in natura. La natura e gli animali ci offrono in continuazione dei riferimenti e degli esempi su cui ragionare, ma la mania di scegliere tutto per tutti è ormai per l'uomo una psicosi di massa, che non lascia spazio ai consigli che offrono gli animali. Da questa psicosi proviene la convinzione che qualsiasi rinforzo negativo sia errato, oggi tocca alla psicosi da collare a scorrimento e domani toccherà al vestitino obbligatorio da usare dai 5 gradi in giù, ecc.

Tuttavia tutti i veri addestratori lo sanno, il collare a scorrimento, usato correttamente, non è altro che uno strumento di comunicazione diretto che ci permette di dare un impulso specifico ogni qual volta sia necessario, esattamente in un punto (il collo), molto resistente ma anche sensibile. Chiunque abbia un minimo di conoscenza in materia di addestramento sa che il collare a scorrimento viene utilizzato, almeno nel 90% dei casi, con tocchi leggeri che sfruttano più il suono emesso dalle maglie che la pressione sul collo. L'utilizzo ordinario di questo strumento, anche da un non esperto (quindi come lo userebbero praticamente tutti i normodotati), è una risorsa eccellente e non crea alcun danno, al contrario crea un contatto diretto che funziona quasi come un corda per un violino, è motivo di feeling e interazione e fondamento per l'associazione positiva e immediata tra azioni non volute e rinforzo negativo. Resta in ogni caso uno strumento di sicurezza che in casi eccezionali si rivela indispensabile per controllare il nostro cane ed evitare situazioni molto pericolose, quindi quasi unico dispositivo utile per gestire le emergenze con un rinforzo negativo. Ecco, più del collare a scorrimento ad oggi il problema sta nel rinforzo negativo, i buonisti a tutti i costi vorrebbero che venisse cancellato da qualsiasi atteggiamento, forma di educazione o libro di addestramento, senza ammettere l'ignoranza con cui vivono gli strumenti di base che gli animali utilizzano nella loro comunicazione di branco. Infatti una mamma di Labrador (uno dei cani più buoni per la "coscienza collettiva") non tarda un attimo ad ammonire (rinforzare negativamente) il suo cucciolo (anche con un ringhio forte o uno scossone), quando insiste prepotentemente su una scelta pericolosa o errata. Lo stesso avviene per l'orso, il leone, l'elefante ecc ecc. Il rinforzo negativo è importante tanto quanto il rinforzo positivo e sta alla base naturale di un equilibrio adeguato sulle dinamiche di comunicazione, per una corretta ed efficace educazione. Il collare a scorrimento è imputato di violenza a prescindere, lo stesso verrebbe utilizzato come un cappio per creare soffocamento e generare danni seri in ogni cane, cosa chiaramente falsa in quanto è più difficile utilizzarlo nel modo sbagliato che nel modo giusto (e chi ha cattive intenzioni non ha bisogno di un collare a scorrimento per fare del male al proprio cane). Utilizzo questo strumento da circa 25 anni, con cani di ogni peso e genere e non ho mai avuto alcun problema di sorta, alcuna infiammazione, alcuna lesione, alcuna reazione, ecc. Il collare a scorrimento può diventare un problema se utilizzato da persone inesperte che hanno cani molto piccoli, quindi il problema sta nell'inesperienza, non nel collare. L'inesperienza in paesi come la Francia o la Svizzera viene colmata con concetti diversi dall'estremismo, come ad esempio l'obbligo di seguire un corso di addestramento per ogni possessore di cane, nello specifico per quelli considerati potenzialmente più pericolosi. Ma in ogni campo e soprattutto in quello dei cani, il vero problema, quello che ci renderà schiavi dell'inesperienza, è che dietro la cattedra di professori universitari vi sono bidelli o addirittura alunni, che per casi fortuiti si trovano a dispensare sentenze senza aver mai avuto rapporti "veri" con cani. Queste persone, non hanno solo una limitata esperienza con i cani, ma hanno anche la necessità di fare notizia e carriera sulla lotta alle violenze, anche dove non ci sono. La battaglia contro il collare a scorrimento, se vinta da questi signori, andrà ad aggiungersi tra le altre ai motivi della crescente cattiva gestione dei cani, che a sua volta alimenterà aggressioni, maltrattamenti, violenze, ecc. La nuova moda per combattere cani che sono semplicemente vivaci o iperattivi è lo psicofarmaco, fonte di enorme guadagno per le case farmaceutiche, i veterinari e i comportamentalisti. Chi ha esperienza con i cani dovrebbe ribellarsi al qualunquismo e al business che si nasconde dietro questi finti buonismi e con cui si determinano leggi e si impongono teorie strampalate sull'educazione come su tanti altri punti. 

Condividete se ritenete sia utile. Giovanni Mazzone 

Docente materie cinofile dal 2014 

Addestratore dal 2004