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Pitbull, divieto di circolazione senza museruola.

Giovanni Mazzone

10.11.2019.

Per alcuni mesi ha fatto discutere la diffusione su giornali e telegiornali la notizia per cui molti Comuni italiani, attraverso delle disposizioni specifiche, avrebbero deciso di bandire la deambulazione e la conduzione, senza museruola, di alcune razze pericolose in luoghi pubblici come parchi e aree di pubblica frequentazione.

Il provvedimento ha riguardato principalmente la proposta del Comune di Milano, che ha discusso in consiglio questa necessità, proprio in ragione del fatto che le zuffe tra cani registrate nei parchi erano da imputare maggiormente a cani di razza Pitbull, Rottweiler, Bulldog, Dobermann e altri.

La motivazione di tale "accanimento" riguarda fatti specifici avvenuti in Lombardia, nei quali cani di razza Pitbull, avrebbero ucciso o ridotto in fin di vita altri cani (si registrerebbero almeno 3 morti nel 2018). Tale norma, che dovrebbe essere introdotta nel regolamento comunale, è stata oggetto di un acceso dibattimento in Consiglio. Va chiarito innanzitutto che a sostenere tale proposta ci sarebbe il divieto introdotto dall'ordinanza del Ministero della Salute del 12 dicembre 2006, ormai assolutamente superata e praticamente inattuabile.

Cosa c'è di vero nella pericolosità di alcune razze?

Nello specifico, la detenzione di alcune razze in capo a proprietari senza esperienza, irresponsabili o con una debolezza caratteriale spiccata è del tutto inopportuna. La preoccupazione della collettività è assolutamente giustificabile, ma questo in generale per tutte le razze di cani e più nello specifico in razze da presa.

Un cane di carattere come un cane da presa deve essere assolutamente sotto il controllo del proprio padrone e deve collocarsi nel proprio branco in una scala gerarchica dove non abbia la libertà di regolare o dominare l'intera organizzazione: per fare questo è necessario un metodo impositivo gerarchico che miri ad ottenere un completo controllo di un cane equilibrato. Da addestratore, da anni combatto la folle idea che biscottini e “premiucci" possano essere parte di un metodo educativo per cani con un istinto predatorio ben fissato nella memoria di razza, derivato a sua volta da selezioni secolari. Il Pitbull come altre razze da presa, derivano da selezioni mirate a esaltare l'istinto predatorio (istinto già presente in natura e del tutto giustificabile con la necessità di sopravvivenza) per tante attività tra cui le peggiori come i combattimenti (ma non solo) e vanno gestiti con metodi assolutamente diversi dal metodo gentile o similari.

Pitbull gestiti nella maniera sbagliata possono effettivamente costituire un reale problema per gli altri cani e per se stessi, ma la responsabilità principale è da ricercare nei detentori di questa razza, che spesso non hanno alcuna esperienza e si imbattono in gestioni improvvisate, creando incidenti talvolta seri e facilmente evitabili.

Cani da presa come il Pitbull, gestiti in maniera opportuna e responsabile, sono anche meno pericolosi di altre razze, soprattutto con gli esseri umani (con i quali sono quasi sempre dolci e premurosi), gli stessi hanno una buona relazione con bambini e anziani, ma sono molto attenti all’ambiente generale che li circonda. Un cane da presa gestito in maniera inopportuna invece può effettivamente diventare un pericolo serio per gli altri cani, infatti lo stesso, minacciato soprattutto da cani adulti dello stesso sesso, può difendersi attaccando a volte in maniera nefasta (uccidendo il proprio avversario). Il solo fatto di possedere una razza che potrebbe entrare in presa (azione per la quale il cane stringe tra i denti l’avversario con la bocca scuotendolo), dovrebbe generare un senso maggiore di responsabilità. Infatti se il cane entra in presa, la manovra che permette l’apertura della bocca è molto spesso difficile, necessita di strumenti e metodi ma soprattutto di esperienza; senza considerare l’enorme dispendio di energie necessarie per contrastare l’azione.

Ne consegue che le preoccupazioni per le razze da presa e per tutte le razze accese in generale, sono legittime, ma solo in un mondo dove l’irresponsabilità e la presunzione prevalgono sul buon senso.

 

Dobbiamo portare il nostro Pitbull sempre con la museruola?


State tranquilli, perché nessuno può, almeno per ora, fare emarginazione su alcune razze nello specifico. Tutti sappiamo che a prescindere dalla razza, l’educazione e il controllo del cane (salvo casi particolari) è imputabile alla gestione e all’educazione dello stesso, per cui non esistono razza più o meno pericolose ma detentori più o meno responsabili.

La normativa sull’utilizzo del guinzaglio e della museruola nella conduzione di un cane o di chi lo detiene, prevede che siano attuate tutte le misure di sicurezza per prevenire lesioni e danni a persone, animali e cose. Le misure previste dalla normativa vigente, oltre naturalmente al buon senso e alla massima responsabilità, sono: guinzaglio di lunghezza massima di 1,5 metri e museruola a tergo (portata sempre con se).

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, sez. terza, con sentenza n° 392 dell’8 marzo 2018 ha considerato tale provvedimento e quindi qualsiasi provvedimento simile in contrasto con l’ordinanza ministeriale del 3 marzo del 2009 e in riferimento alla già espressa sentenza del Tar del Lazio del 2016, per cui ogni ordinanza del Comune deve essere annullata quando impone nelle aree a verde pubblico l’uso di guinzaglio e museruola per i conduttori di cani di cui alle razze indicate ordinanza del ministero della Sanità pubblicata il 12 dicembre 2006 dovendosi ritenere priva di fondamento scientifico la tesi secondo cui è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane in base alla razza o ai suoi incroci"


Per ora siate tranquilli quindi, ma siate sempre responsabili e disciplinati, ricordate che da ognuno di noi dipende il futuro della razza; dimostrare responsabilità e coscienza migliora la reputazione del Pitbull e la predisposizione della comunità verso tutti i nostri amati.